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EntsorgaFin premiata all'Open Innovative PMI

L'azienda, presente in Europa, Nord e Sud America e Africa, ha ricevuto il riconoscimento in quanto PMI che si è distinta per capacità di innovare, ottenere risultati economici in Italia e all’estero e adottare modelli di impresa vincenti.

EntsorgaFin premiata all'Open Innovative PMI

Giovedì 15 novembre, a Roma, presso il Centro Studi Americani, è avvenuta la premiazione del concorso "Open Innovative PMI" indetto dalla società di consulenza Bernoni Grant Thornton e rivolto alle 1000 PMI Innovative italiane iscritte al registro delle Camere di Commercio. Nel corso della cerimonia è stata presentata anche la Seconda edizione del report dell’Osservatorio dedicato a questo particolare comparto di imprese, realizzato da Bernoni Grant Thornton in collaborazione con l’Università di Pisa. Il premio e l’Osservatorio fanno parte di un più ampio progetto che mira ad analizzare e supportare questa tipologia di imprese ancora poco conosciuta. Si tratta di un parterre composto, al 24 settembre 2018, da 877 aziende (+35% rispetto al 30 settembre 2017), con un livello di “anzianità” che si attesa su una media di 8 anni, concentrate al Nord e che operano soprattutto nel settore dei servizi.
Tra le candidate in gara, vincitrice per la categoria Technology&Research, c’era anche un'azienda leader a livello globale nel settore delle green tecnhologies: EntsorgaFin S.p.A.. L'azienda è a capo di un Gruppo di imprese che da vent'anni operano per trovare soluzioni ad alto valore tecnologico e a basso impatto ambientale per trasformare i rifiuti in nuove risorse. Il modello di innovazione applicato, alla base di tutte i trattamenti brevettati, è un mix vincente di natura e tecnologia. Tutte le soluzioni Entsorga, infatti, accelerano i processi di degradazione biologici e li rendono più efficienti e sicuri, utilizzando tecnologie automatizzabili e sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che economico: una risposta semplice ed efficace che permette agli impianti di ricevere rifiuti, sia organici che indifferenziati, e produrre compost, biometano e combustibili alternativi, soprattutto per i cementifici. Questa la formula che oggi consente all’azienda tortonese di lavorare in tutto il mondo, in contesti molto diversificati, con 13 tecnologie proprietarie, i 9 marchi e 11 brevetti utilizzati in 84 impianti ed un fatturato consolidato di 16 Milioni di €.

“Essere titolari di brevetti, avere un dipendente su tre laureato e investire in Ricerca e Sviluppo almeno il 3% del fatturato. Se questi sono i requisiti necessari per essere definita “PMI innovativa”, Entsorga non solo rientra a pieno titolo nella categoria, ma possiamo dire che sia innovativa per nascita. Nel 1997, infatti, quando abbiamo iniziato a parlare di tecnologia, ambiente e impresa, concetti come economia circolare e tecnologie verdi appartenevano a pochissimi. Questo premio conferma stiamo andando nella giusta direzione”. Così riassume la storia dell’azienda G. Francesco Galanzino, amministratore delegato del Gruppo Entsorga.
Come evidenziato anche dal report dell’Osservatorio dedicato alle PMI innovative e nel corso della tavola rotonda a chiusura della cerimonia di premiazione, si stima che in Italia oggi ci siano oltre 18 mila imprese che presentano elementi di innovazione industriale di prodotto, di servizio o di processo, tali da poter essere già considerate PMI innovative, anche se non ancora iscritte all'albo della Camera di Commercio. Una tipologia di azienda importantissima per la nostra competitività, che andrebbe rilanciata e supportata anche favorendo l’ingresso di investitori istituzionali che possano dare stabilità e managerializzazione a queste società così tipicamente rappresentative del nostro tessuto imprenditoriale e ancora poco valorizzate. Motivo per cui, spesso, il nostro Paese, da incubatore di innovatività, si trova poi obbligato a diventare esportatore di know-how.
Anche per Entsorga sta succedendo in parte così. “L’innovazione non si ferma ai brevetti – aggiunge P.P. Cella Mazzariol, CEO di EntsorgaFin - ma comprende anche la strategia di business con cui individuiamo i finanziamenti e il mercato di sbocco dei prodotti, chiudendo il cerchio del nostro ciclo di trasformazione. Questo ci ha permesso di espanderci su mercati non sostenuti dai finanziamenti pubblici, come quello americano. Nel 2019 diventerà operativo il nostro primo impianto proprietario in West Virginia per produrre CSS, un combustibile rinnovabile che rappresenta per i cementifici un’ottima alternativa al carbone. Si tratta del primo stabilimento con questo tipo di tecnologia in America. Recentemente abbiamo anche acquisito una partecipazione dell’11% a Biohitech Global inc. una società quotata al NASDAQ a NY, e sottoscritto un accordo con un primario fondo infrastrutturale nella West Coast. Crediamo molto nelle potenzialità di crescita del mercato americano, per questo i nostri piani di sviluppo guardano più all’estero che in Italia, anche se la nostra tecnologia è tutta made in Italy ed il nostro cuore batte per il territorio da cui proviene il capitale umano e professionale che ci consente di raggiungere questi risultati.”
Conforta ascoltare storie di successo italiane, capaci di attrarre finanziatori e capitali a livello internazionale. L'augurio è che queste aziende riescano a rappresentare modelli di business sempre di più diffusi ed esemplari, per tutto il Paese.


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