La visione di Julia
Intervista a Julia Stadler, Co – Ceo di Stadler, con il padre Willi. Insieme guidano il cambiamento con soluzioni digitali e sostenibili.
Recycling Industry: Rappresenti l’ottava generazione alla guida di un’azienda familiare con oltre 230 anni di storia, cosa significa per te assumere questo ruolo di leadership accanto a tuo padre in questa nuova fase di STADLER?
Julia Stadler: "Assumere il ruolo di Co-CEO come ottava generazione della mia famiglia è per me un’esperienza davvero speciale, carica di emozioni: sento tanto orgoglio, ma anche molta umiltà e gratitudine. È una grande responsabilità, certo, ma anche un’opportunità unica per contribuire al futuro dell’azienda. Sono felice di condividere questo percorso con mio padre: il nostro dialogo tra generazioni si fonda sulla fiducia e su una visione a lungo termine, che va oltre i risultati di breve periodo. Questo ci permette di garantire stabilità e continuità, sia per i nostri collaboratori che per i nostri clienti."
In che modo la tua precedente esperienza come Chief Digital Officer ha contribuito a rafforzare gli obiettivi di STADLER in termini di sostenibilità ed economia circolare?
Julia Stadler: "Durante il mio incarico come CDO abbiamo lanciato STADLERconnect, la nostra piattaforma cloud che trasforma i dati delle macchine e dei materiali in informazioni utili. Moduli come la Predictive Maintenance, il Downtime Tracker o il Blockage Detection riducono i tempi di inattività non pianificati, migliorando così la sostenibilità. Il nostro sistema brevettato Material Split Control ottimizza la distribuzione dei flussi di materiale, aumentando il recupero dei materiali selezionati. utilizzando STADLERconnect i nostri clienti stanno già ottenendo maggiore disponibilità impiantistica, minori emissioni di CO₂ e rese di riciclo significativamente migliori."
STADLER offre soluzioni su misura per ogni tipo di rifiuto. Che ruolo giocano la tecnologia – come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati – nel rendere l’economia circolare più efficiente?
Julia Stadler: "La tecnologia è il catalizzatore di un’economia circolare più efficiente: migliora la disponibilità degli impianti, l’efficienza dei processi e la qualità. Allo stesso tempo, consente una supervisione multi-sito e decisioni strategiche più consapevoli. In questo modo, permette di aumentare i rendimenti di recupero e ridurre i costi operativi. Un esempio è il nostro modulo di Predictive Maintenance: rileva in anticipo l’usura o l’allineamento errato dei nastri, anche settimane prima, evitando riparazioni d’emergenza costose e lunghi fermi dell’impianto."
Quali settori stanno guidando la transizione verso impianti più sostenibili e automatizzati e in che modo STADLER sta supportando questa trasformazione?
Julia Stadler: "Se pensiamo a macchine altamente digitali, un settore che viene in mente è quello automobilistico. È un settore automatizzato in due modi: nell’uso di robot industriali per la produzione e nelle soluzioni digitali all’interno dei veicoli stessi. Nel settore dei rifiuti, sono soprattutto gli impianti per il trattamento degli imballaggi leggeri ad avere elevati livelli di automazione. STADLER sta supportando questa trasformazione progettando e realizzando sempre più impianti di questo tipo per l’industria del riciclo. Inoltre, proponendo soluzioni digitali come componenti aggiuntivi ai nostri impianti, stiamo rafforzando ulteriormente la transizione verso impianti più automatizzati."
La sostenibilità è parte integrante del DNA di STADLER. Quali saranno le tue principali priorità nei prossimi anni per rafforzare ulteriormente questo impegno?
Julia Stadler: "Ci sono molti temi importanti, ma vorrei evidenziarne tre principali per i prossimi anni:
• Migliorare i servizi digitali: estendere STADLERconnect ai nuovi impianti chiavi in mano e aggiornare gran parte della base installata per migliorare le performance.
• Utilizzare l’intelligenza artificiale e automatizzare i processi: rendere i nostri impianti di selezione ancora più intelligenti con l’IA e adottare nuove tecnologie anche nei processi interni.
• Progettare la circolarità: continuare il nostro lavoro nei progetti di ricerca e collaborare con i brand del packaging già nella fase di progettazione dei prodotti, affinché i materiali entrino nel ciclo dei rifiuti già ‘pronti per la selezione’."







