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Il riciclo degli inerti

Il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione è l’alternativa all’estrazione delle materie prime vergini. In Italia il recupero raggiunge percentuali oltre la normativa europea.

Il riciclo degli inerti

Il riciclo degli inerti è un tema di crescente importanza nella gestione dei rifiuti e nella conservazione dell'ambiente. Gli inerti, come il cemento, il vetro, la ceramica e la ghiaia, costituiscono una parte significativa dei rifiuti generati dalle attività umane. Tuttavia, con i giusti processi di riciclo, questi materiali possono essere trasformati in risorse preziose, riducendo al contempo l'impatto ambientale.

Il riciclo degli inerti riduce la quantità di rifiuti destinati alle discariche, estendendo la vita utile di queste ultime e riducendo la necessità di estrarre eccessive risorse naturali per produrre materiali nuovi. Inoltre, il riciclo degli inerti può contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra associate alla produzione di materiali vergini.

Il settore delle costruzioni e demolizioni, oltre a rappresentare il principale flusso di rifiuti speciali a livello europeo e nazionale, offre anche un'enorme opportunità di riciclo e riutilizzo. Nel 2021 In Italia secondo l’Ispra nel Rapporto Rifiuti Speciali 2023, il 47,7% del totale dei rifiuti speciali derivava da queste attività, corrispondente a 78,7 milioni di tonnellate.

Al fine di tendere verso una società europea del riciclaggio con un alto livello di efficienza delle risorse, la Commissione Europea ha ritenuto necessario inserire il flusso di rifiuti generato da tale settore tra quelli prioritari da monitorare, fissando, all’articolo 11 della direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, uno specifico obiettivo di preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, incluse le operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali, pari al 70% da raggiungere entro il 2020. Le modalità di calcolo per la verifica del raggiungimento dell’obiettivo sono state individuate nella decisione di esecuzione 2011/753/CE. Sono escluse dal monitoraggio le terre e rocce (codice dell’Elenco Europeo dei Rifiuti 170504) e i materiali di dragaggio (codice EER 170506), pari rispettivamente a 17,7 milioni di tonnellate e 93 mila tonnellate.

Il riciclo degli inerti è una pratica cruciale per ridurre l'impatto ambientale delle attività edilizie. Questi materiali possono essere trasformati e riutilizzati in numerose applicazioni, come la produzione di nuovo calcestruzzo, l'asfaltatura delle strade e la costruzione di infrastrutture. L'80,1% dei rifiuti da costruzione e demolizione viene attualmente recuperato in Italia tramite riciclo inerti, superando l'obiettivo del 70% fissato dalla direttiva.

Il processo di riciclo degli inerti inizia con la raccolta e la separazione dei materiali da riciclare. Questi materiali vengono quindi triturati e frantumati per ridurli alle dimensioni desiderate. Successivamente, avviene la selezione e la rimozione di contaminanti come plastica, legno o metalli. Dopo questa fase, i materiali possono essere utilizzati in varie applicazioni, come la produzione di calcestruzzo riciclato, la costruzione di strade e la riqualificazione di aree industriali dismesse.

Attrezzature

Le attrezzature per il riciclo degli inerti sono strumenti fondamentali nel processo di recupero e riutilizzo dei materiali inerti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione. Queste attrezzature sono progettate per separare, triturare, frantumare e vagliare i materiali inerti, consentendo di separare i diversi tipi di materiali, come calcestruzzo, mattoni, rocce e asfalto, per il loro successivo riutilizzo.

Tra le attrezzature comuni utilizzate per il riciclo degli inerti ci sono:

Frantoi (mobili o fissi): Queste macchine sono progettate per ridurre le dimensioni dei materiali inerti in frammenti più piccoli, che possono essere facilmente gestiti e trasportati per il successivo trattamento o riutilizzo. In commercio anche le benne frantoio montate direttamente sull’escavatore, che frantumano il materiale in loco.

Vagli: I vagli separano i materiali inerti in base alle loro dimensioni e alla loro forma, consentendo di differenziare i materiali di diversa granulometria per il riutilizzo in diverse applicazioni. Disponibili che le benne vagliatrici, che si applicano alle macchine movimento terra ed effettuano la selezione dei materiali.

Separatori magnetici: Questi dispositivi vengono utilizzati per separare i materiali ferrosi dai materiali non ferrosi, consentendo il recupero dei metalli ferrosi per il riutilizzo in altre applicazioni.

Le attrezzature per il riciclo degli inerti svolgono un ruolo cruciale nel promuovere la sostenibilità ambientale nel settore delle costruzioni e demolizioni, consentendo di ridurre il consumo di risorse naturali e l'impatto ambientale delle attività edilizie.

Benefici ambientali del riciclo degli inerti

Il riciclo degli inerti comporta una serie di benefici ambientali significativi. Riduce la necessità di sfruttare risorse naturali, come sabbia e ghiaia, che sono sempre più rare e costose da estrarre. Inoltre, contribuisce a ridurre l'impatto ambientale legato all'estrazione e al trasporto di materiali vergini, che richiedono un consumo considerevole di energia e possono causare danni agli ecosistemi locali. Il riciclo degli inerti aiuta anche a ridurre l'inquinamento atmosferico e idrico associato alla produzione di materiali nuovi.


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